Sintesi di Spiritualità

Don Giustino Russolillo, poeta e scrittore, asceta e mistico, ha voluto cogliere fiori di spiritualità in ogni santo e opera ispirata dal Signore.

In modo particolare ha tenuto in grande considerazione le correnti di spiritualità cristiana che sgorgavano dal carisma dei santi fondatori di congregazioni e ordini religiosi.

Il Vocazionista, come servo dei santi, deve conoscere queste correnti di spiritualità per poter indirizzare i giovani del Vocazionario, in discernimento vocazionale, verso una scelta consona al carisma di ogni istituto o alla vita diocesana.

Qui sotto riportiamo alcuni aspetti di Spiritualità che don Giustino ha ha fatto suoi ed espresso nelle sue opere e scritti per la famiglia religiosa dei Vocazionisti.


Dalla Spiritualità di S. Ignazio di Loyola

Con l’acronimo G.A.V.D.I.U.M. (in latino: Gioia) don Giustino ha voluto sintetizzare ed espandere il concetto ignaziano “Ad majorem Dei Gloriam”: “Gloria, Amor, Voluntas Dei In Universo Mundo” (in italiano: Gloria, Amore e Volontà di Dio in tutto il mondo)!

 

Dalla Spiritualità di S. Francesco d’Assisi

Don Giustino inoltre arricchisce con lo stesso tema anche l’invocazione di San Francesco d’Assisi, “O Mio Dio e mio Tutto!”, con una tonalità lirica trinitaria.

Ha istruito i Vocazionisti di terminare ogni preghiera del Devozionale con l’invocazione:

“O mio Dio e Mio Tutto! Mio Padre, Figlio e Spirito Santo! La Tua Volontà si adempia, il Tuo Amore trionfi, la Tua Gloria risplenda in me e in tutti, sempre più come in Te stesso! O mio Dio e mio Tutto!”


Dalla Spiritualità di S. Alfonso dei Liguori

Dall’influenza di Sant’Alfonso, don Giustino ha sviluppato la “Preghiera degli Offertori del Preziosissimo Sangue”, una preghiera tutta vocazionista, pregata all’ora media dalle comunità di religiosi, di religiose e dai consacrati laici vocazionisti


Dalla Spiritualità di S. Romualdo, abate

L’ordine camaldolese, fondato da S. Romualdo di Ravenna, al tempo di don Giustino, aveva un eremo alla sommità della collina dei Camaldoli che sovrasta Pianura, una bellissima terrazza con panorama suggestivo ed incantevole sull’intero golfo di Napoli, da Ischia a Sorrento fino al Vesuvio e alla città di Napoli. L’eremo è stato abitato dai monaci camaldolesi dal 1525 fino al 1998 quando i monaci si sono ritirati ed è stato affidato alle Suore Brigidine.

Don Giustino amava ritirarsi presso questo monastero per pregare e qui ha scritto le Costituzioni dei Vocazionisti. Apprezzava lo stile austero dei monaci e il loro ritmo di preghiera. Nei suoi scritti, specialmente nell’Ascensione, ha tracciato delle giornate ascetiche tipo per il vocazionista.

Fino alla sua morte don Giustino ha mantenuto l’alzata mattutina alle ore 4:00 con la celebrazione della santa messa presso la parrocchia di S. Giorgio martire, insieme ai sacerdoti, i giovani del Vocazionario, e ai tanti lavoratori dell’Italsider di Bagnoli. Ha lasciato codificato nelle Costituzioni “il grande silenzio” dalle 22:00 alla colazione del giorno seguente e la levata piuttosto mattutina.


Dalla spiritualità di S. Luigi Grignon de Monfort

Da giovane sacerdote, don Giustino si era iscritto al movimento Monfortano: grande era la sua devozione alla madonna e in Italia nel 1916 si moltiplicavano i gruppi ispirati al Monfort, nel bicentenario della sua nascita al cielo.

Dal Trattato sulla vera devozione alla vergine Maria, don Giustino ha tratto le preghiere alla madonna che si trovano nelle “Preghiere del Mattino”, nella prima edizione del Devozionale (1949) che intere generazioni di Vocazionisti hanno pregato fino al 2012.


Altre influenze di Spiritualità

Nei suoi numerosi scritti possiamo affermare che don Giustino ha apprezzato e si è fatto influenzare da tante altre correnti di spiritualità, nel tentativo di fare una sintesi di tutte. Altri santi preferiti sono il padre Frederick William Faber,  fondatore dell’Oratorio di Londra, e la Beata Caterina Emmerick.

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